Marketing one to one: il sogno di aziende on line e off line. Ma di cosa si tratta esattamente? Cominciamo dal caffè…
Cos’è il marketing one to one?
“Buongiorno! Bella giornata, no? Ecco subito il tuo caffè: deca in tazza grande, con latte di soia freddo a parte, niente zucchero, un cuoricino di cioccolato al rum, un ciuffo di panna aromatizzata alla vaniglia, biscottino alle mandorle e bicchiere d’acqua leggermente frizzante con spicchio di lime sul bordo.”
Ecco, questo è il marketing one to one!
Scherzi a parte, proprio quel simpatico rituale di ricordare i gusti personali di un cliente al bar è un esempio perfetto dell’argomento di questo articolo. E si tratta di una tecnica di marketing efficace e ormai onnipresente in rete.
Il marketing 1:1 (lo puoi trovare indicato anche così) è una strategia basata sulla conoscenza dei gusti personali di ciascun cliente. Questa conoscenza si può trarre dalle scelte stesse del consumatore, poiché esse determinano in modo implicito i gusti di chi acquista.
I rivenditori online si affidano a sistemi per “tracciare” il comportamento degli utenti sui loro store, quindi ne ricavano informazioni preziose per sviluppare un piano di marketing su misura per ciascun cliente.
Ecco: il marketing one to one è una strategia basata sulle scelte individuali di un utente e sulle quali viene personalizzato un piano di marketing.
Che sia un simpatico barista in carne ed ossa a ricordare i tuoi gusti o un freddo database, è più comodo avere a che fare con qualcuno che ti conosca, non trovi?
A cosa serve il marketing one to one?
Abbiamo visto che il marketing one to one è perfetto per coloro che sono già clienti. Intendo dire che è adatto, per forza di cose, a coloro che hanno già acquistato in un determinato store.
Ciò significa che non stiamo parlando di una tecnica per attrarre nuovi clienti o per avere la loro attenzione. Il marketing 1:1 è invece un’ottima strategia di mantenimento del rapporto col cliente, che spesso sceglie di acquistare dove ha già acquistato, anziché cercare un prodotto in altri negozi.
E, sai com’è, visto che è più dispendioso acquisire un nuovo cliente anziché convincerne uno “vecchio” a effettuare nuovi acquisti…
Marketing one to one: definizione
L’esempio del bar di per sé chiarisce che il marketing 1:1 non è certo un’idea recente. E ciò vale anche per internet, dato che già nel 1996 e 1999, un millennio fa, Don Pepper e Martha Rogers dedicarono al tema dei siti web specifici.
Ad ogni modo, una definizione di marketing one to one potrebbe essere questa:
Il marketing one to one è un approccio al mercato basato sulle singole esigenze del consumatore, rispetto alle quali viene personalizzata l’offerta. In virtù di un rapporto già esistente tra venditore e cliente, tale offerta può variare riguardo il prodotto, il prezzo, l’assistenza, eventuali promozioni, ecc.
Questa definizione è una mia interpretazione, quindi ti chiedo di prenderla come tale. Tuttavia una strategia di marketing 1:1 attraversa per forza 4 fasi:
- identificazione del cliente;
- distinzione rispetto agli altri;
- interazione;
- personalizzazione dei prodotti e servizi.
L’obiettivo l’abbiamo capito: conoscere sempre meglio il cliente e le sue esigenze per fornirgli una migliore esperienza d’acquisto.
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Vediamo alcuni esempi
Aldilà del barista che ci vede ogni mattina, vediamo altri esempi di marketing one to one.
In sostanza abbiamo a che fare con due tipologie fondamentali:
- nel primo caso è l’azienda a prendere nota dei gusti di ciascun cliente al fine personalizzare il piano di marketing. L’esempione d’obbligo è Amazon che ti consiglia in base ai tuoi acquisti del passato. Ma puoi pensare anche a iTunes, E-bay, Netflix ecc. E ormai un po’ a tutti gli store online ben gestiti.
- Nel secondo caso l’azienda ti dà gli strumenti affinché sia tu a personalizzare il tuo prodotto come preferisci. Mi viene in mente Nike, sul cui sito puoi comporre le tue scarpe scegliendo stili e colori. Ma anche queste dinamiche sono più che consolidate sul web. Puoi ad esempio scegliere quali argomenti visualizzare in modo prominente sui siti di notizie a cui sei abbonato, o puoi comporre online il tuo laptop secondo le specifiche che preferisci.
Riguardo quest’ultimo esempio, va detto che Michael Dell ha iniziato a vendere computer personalizzati dal suo dormitorio nei primi anni ’80. Il suo successo si è poi consolidato proprio su principi di personalizzazione, ma ancora una volta l’idea nasce qualche decennio fa.
Strategia del marketing one-to-one: tutto facile?
Insomma, il principio alla base del marketing 1:1 è semplice da spiegare e anche da capire. Ma piuttosto laborioso da implementare, specialmente off line.
Da consumatori, diciamolo: quant’è soddisfacente ricevere un’attenzione mirata quando cerchiamo un prodotto o servizio? Quant’è confortante iniziare la giornata con il caffè come lo vogliamo e una faccia familiare?
Per le aziende, riuscire a comunicare in modo specifico con ogni singolo cliente è sempre stata una sorta di miraggio, un’utopia che però il web sta contribuendo a dissipare. Per avere una clientela soddisfatta fedele e redditizia sul web, la chiave resta la raccolta e l’interpretazione dei dati.
Un po’ come il barista che sa benissimo cosa vuoi bere e che tipo di buongiorno preferisci ricevere al mattino.
A te fa piacere che un’azienda conosca le tue preferenze per consigliarti nuovi prodotti? O preferisci agire in autonomia e i suggerimenti ti infastidiscono? Aspetto il tuo parere nei commenti.