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Francesco Candeo

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Nov 29 2017

Millennials: chi sono? Scopriamo la Generazione Y

Milennials

I millennials non sono un arido e anonimo “target” per gli addetti marketing delle aziende, rappresentano invece una generazione chiave per il futuro di tutti. Conosciamoli meglio.

Chi sono i Millennials?

Già, chi sono? Ne sentiamo parlare sempre più spesso, specie quando il contesto è digitale, ma forse ci sfuggono alcuni aspetti di questi ragazzi.

I Millennials, che avrai sentito chiamare anche Generazione Y, sono i nati tra i primi anni ’80 e i primi anni del 2000 nel mondo occidentale. In generale puoi pensare a coloro che hanno raggiunto la maggiore età nel nuovo millennio.

La loro caratteristica di spicco è la grande familiarità con le nuove tecnologie digitali, infatti questi ragazzi sono nativi digitali.  Hanno una grande disinvoltura in un ambiente che hanno vissuto sin da adolescenti o da bambini, ne hanno una confidenza innata. Sì, sto parlando di internet e dei suoi meccanismi e linguaggi.

Millennials: caratteristiche della generazione Y

Ok, questi giovani nati nel secondo millennio ci sanno davvero fare con computer, smartphone, web, social network eccetera. Ma la loro vita e la loro personalità non sono certo influenzate solo dal digitale.

Il loro contesto è quello della crisi economica, dell’invecchiamento demografico e delle poche risorse dedicate allo sviluppo dell’istruzione e del mercato del lavoro. Problematiche verso le quali i Millennials stanno dimostrando capacità di adattamento e creatività.

Certo, la Generazione Y è in attesa di tempi migliori ma manifesta ottimismo e fiducia nel futuro. E anche una certa intraprendenza. Molti Millennials usano proprio la rete per affermarsi. Uno degli esempi più famosi? Mark Zuckerberg: il papà di Facebook è un millennial.

I giovani del secondo millennio sperimentano anche nuovi schemi di business grazie alle famose start up, digitali e non, molto spesso con rispetto verso l’ambiente e con poche risorse. E magari alcuni di loro creeranno i modelli economici sostenibili del futuro. Chi lo sa.

Trovi interessanti questi punti di vista sui millennials? Forse potrebbero incuriosire anche i tuoi amici, che ne dici di condividere l’articolo?

Millennials italiani

I giovani del nuovo millennio sono inoltre competitivi, testardi e, diciamolo, narcisi. Se da un lato la rete ha rimpicciolito il pianeta, dall’altro ha anche esaltato un certo tipo di individualismo e protagonismo. I famosi 15 minuti di popolarità, tanto cari a Andy Wharol, sono alla mercé di chiunque e (quasi) chiunque vuole prenderseli. Anche perché, quei 15 minuti, per molti sono diventati un’opportunità, un lavoro o il successo della vita.

Ma i millennials italiani? Sono circa 11,2 milioni e il 74% di loro è in rete per 2 ore e 22 minuti in media ogni giorno. Il terminale più utilizzato è lo smartphone. La ricerca, condotta da Nielsen e commissionata da Google, dice anche che il 55% dei millennials italiani vive in casa con i genitori e uno su quattro di questi giovani ammette che tale scelta permette uno stile stile di vita migliore.

Un millennial su due sceglie prodotti di qualità per distinguersi e solo un quarto di questi giovani si rivela fedele ai brand: meglio insomma provare le novità o lasciarsi persuadere dalle promozioni. Anche i prodotti a basso impatto ambientale, di produzione italiana e di alta qualità, sono molto apprezzati dai millennials italiani.

Dopo i millennials

Generazione Z, iGen, Post-Millennials, Centennials, Plurals: sono diversi gli appellativi affibbiati ai nati tra il 1995 e il 2000. Ancora una volta l’uso della rete fin dalla giovane età, soprattutto dei social media, incide sulle dinamiche relazionali di questi giovani.

La Generazione Z è nata e cresciuta in tempi di recessione economica e di scoraggiamento per l’assenza di impiego. I post Millennials cercano soddisfazione sul tipo di attività a loro gradita più che sul reddito.

È ovvio che parliamo di tendenze generali, di tratti che i sociologi utilizzano per dare un’identità a un’intera generazione. Quindi non sentirti fuori dal tempo se, a differenza dei Millennials o dei Post-Millennials, preferisci un lavoro stabile, magari da dipendente. E non preoccuparti se non è nei tuoi interessi conquistare la rete con la tua immagine. Non c’è niente di male.

Hai qualche considerazione da aggiungere? Facci sapere qualcosa sulla tua generazione e parliamone nei commenti!

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Written by Francesco · Categorized: Comunicatori, Comunicazione

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